Ragazzi che non vogliono usare il preservativo
Amori difficili: “Sono allibita di fronte alla facilità con cui si mette a rischio la propria salute”
Torna la rubrica “Amori difficili”, dove raccogliamo anonimamente le testimonianze dei nostri lettori sui temi dell’amore, del sesso e delle relazioni interpersonali. Non è nulla che somigli a una “posta del cuore”, ovviamente. Non offriamo risposte o soluzioni ai problemi che ci vengono raccontati. Diamo soltanto uno spazio sicuro dove poterli raccontare senza essere giudicati. Abbiamo deciso di inaugurare questa rubrica perché, come pensava già Pier Paolo Pasolini con “Comizi d’amore”, siamo convinti che come vengono vissuti l’amore e il sesso dica molto della società in cui viviamo.
Se volete condividere con Scomodi Contrasti la vostra esperienza, vi basta scrivere una mail a studio@titoborsa.me con l’oggetto “Amori difficili”.
La gente, sulle app di incontri, è sconsiderata. Non saprei come altro definire la mia esperienza di studentessa universitaria che fa regolarmente uso di queste applicazioni. Ho 23 anni, studio da fuorisede e ho voglia di fare sesso senza impegnarmi in una relazione. Non fa per me, non in questo momento della mia vita. E quindi da un anno mi rivolgo a queste app che non sono colpevoli di niente, ma che restituiscono un ritratto di quelle che sono le abitudini dei miei coetanei.
Nell’ultimo anno sono uscita con una dozzina di ragazzi molto diversi tra di loro. Età variabile, alcuni lavoravano e altri studiavano, alcuni vivevano da soli e altri ancora con la famiglia. La mia intenzione è sempre stata molto chiara con tutti: avevo voglia di fare sesso, di passare dei momenti ludici con loro e poi continuare con la mia vita. Avevo voglia di rilassarmi e di divertirmi. Ciò che mi ha sconcertato è che nessuno di questi ragazzi ritenesse opportuno fare sesso protetto con me.
Con un paio di loro è finita piuttosto male. Non abbiamo combinato nulla perché se parlavo di preservativo loro si offendevano. Le scuse per non usarlo erano sempre le stesse: “Mi dà fastidio”, “Se lo indosso, non sento niente”, “Mi sembri una tipa ok, io sono responsabile, non serve usarlo”. Nessuno che mi abbia parlato di PrEP, la terapia pre-esposizione contro l’HIV, ma non c’è solo quell’infezione sessualmente trasmissibile e io sono allibita di fronte alla facilità con cui questi ragazzi mettono a rischio la propria salute.
Evidentemente di quanto queste infezioni siano ancora diffuse si parla troppo poco e non c’è abbastanza consapevolezza del rischio. Io ho soltanto voglia di divertirmi e voglio farlo nel modo più sicuro possibile. Non comprendo come per questi ragazzi invece sia accettabile assumersi un rischio concreto di un’infezione soltanto perché non vogliono proteggersi. Non ho né le conoscenze né i dati per comprendere se questo sia un problema diffuso, io vi ho riportato la mia esperienza. Sono sicura che ci sono anche tante ragazze che si preoccupano poco della propria salute in ambito sessuale. Avevo soltanto bisogno di condividere con voi il mio stupore.
Poi c’è anche la mia rabbia perché non siete i primi con cui condivido la mia esperienza e più di qualcuno ha trovato intelligente e opportuno spostare il problema verso le mie abitudini sessuali. In altre parole, secondo queste persone la “colpa” era mia che ho una vita sessuale attiva e variegata. Se fossi stata un uomo, probabilmente le mie abitudini e le mie voglie non sarebbero state giudicate.